La chirurgia robotica è attualmente il gold standard per molti interventi di chirurgia urologica e sta rapidamente diffondendosi ad altri ambiti,come la chirurgia
toracica, la ginecologia, e la chirurgia generale. In quest'ultima disciplina, in particolare, la destrezza offerta dall'uso del robot DaVinci, l'unico sistema robotico attualmente disponibile,
consente di affrontare interventi in cui la laparoscopia tradizionale aveva avuto difficoltà ad affermarsi, per i suoi noti limiti nell'ergonomia di lavoro e nell'efficienza meccanica.
In pratica l'approccio robotico rende possibili interventi resettivi complessi (es.: epatectomia destra da donatore vivente a scopo di trapianto) o interventi che
richiedono anastomosi intracorporee multiple (es.: duodenocefalopancreasectomia,trapianto di pancreas, trapianto di rene) con livelli di destrezza e margini di sicurezza simili a quelli della
chirurgia tradizionale.
Dopo una fase iniziale in cui l'uso del robot è stato appannaggio di un numero ristretto di chirurghi, la possibilità di estendere i benefici della laparoscopia anche
alla chirurgia epatica, pancreatica, e trapiantologica ha già reso la competenza in questa tecnologia un must in molte istituzioni accademiche negli Stati Uniti, con attivazione di sezioni
chirurgiche dedicate (Beth Israel Deaconess Medical Center, Boston, MA - University of Pittsburgh Medical Center, Pittsburgh, PA - University of Illinois at Chicago, Chicago, IL - University of
Florida, Gainesville, FL).
Le prevedibili evoluzioni di questa tecnologia (es.: navigazione, sviluppo di sistemi single-port dotate di strumenti endowrist, etc.) renderanno, prevedibilmente,
l'approccio robotico indicato, e forse perfino standard, in molti interventi epato-biliari e di trapianto. I centri interessati a questi campi della chirurgia dovrebbero avere, almeno, un
coinvolgimento culturale in questo settore della chirurgia moderna in rapida evoluzione.